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365strangers | Maggio 2015 1

Lei è Manuela. È la cameriera che serve il tavolo in cui sto pranzando. Dopo 17 giorni avrà la maturità. Ogni tanto sogno la mia…e sono sempre brutti sogni. Mi colpisce il suo viso, dolce e rotondo. Inizialmente c’è un po’ di imbarazzo ma troviamo il modo di giocare e incontrarci. Così la vedo sbocciare. …ci sono persone costantemente in tiro, io non sono abituata ad essere fissata. Preferisco essere guardata per ciò che sono, non per ciò che indosso, e vorrei trovare il modo di esserci per qualcuno. Mi basterebbe questo…sentirmi utile. Rimango commosso e ammirato dalla dolcezza e dalla forza che sprigiona. Ama disegnare, ma teme di dover abbandonare questa passione per mancanza di tempo.

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365strangers | Maggio 2015 2

Lui è Simone. Lo noto in una delle piazze di Savona. È immobile e tiene in mano uno skate rosso, come la felpa e la bandana che indossa. Accetta subito. Cosa devo fare? Gli racconto che sono stato colpito dal suo aspetto e da quel suo strano modo di aspettare. Sembravi stranito, quasi come non sapessi cosa fare. Mi dice che stava aspettando le campane delle 18.00. …mi hanno detto che qui tutti i giorni alle 18 tutto si ferma. I passanti, le macchine, i bus. Lo fanno per commemorare i caduti. Ma credo di essere arrivato in ritardo di un minuto. L’unico immobile ero io. Ridiamo insieme, e scopro che passerà l’estate qui; i suoi genitori si sono appena trasferiti da Torino e hanno aperto un ristorante in darsena. Sembra felice, gioioso. Ha un tatuaggio sulla caviglia, Micky Mouse che sorride senza occhi. È buffo. È il suo motto: Non servono gli occhi per vedere ciò che è essenziale. L’essenziale è invisibile agli occhi.

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365strangers | Maggio 2015 3


Lei è Sandra. Oggi ero un po’ appesantito, sentivo il bisogno di un incontro spirituale, leggero. E incontro lei. Inizio a pensare che gli incontri non siano poi così casuali. Quando accetta mi dice: siamo il risultato di più sfumature opposte: socievoli/asociali, buoni/cattivi, rilassati/tesi, coraggiosi/spaventati. Oggi ti dico sì perché mi permetto di sperimentare la mia parte socievole. Sia io che mio marito conosciamo meglio la polarità opposta. Lavora come educatrice in una fattoria didattica, con bambini e animali. A volte è più semplice lavorare con gli animali piuttosto che con le persone. E nell’incontro sento che sta avvenendo uno scambio di energie: io che attraverso di lei contatto la mia leggerezza e spiritualità, lei che attraverso di me sperimenta la sua socievolezza. Che c’è e si sente. Il feedback con cui mi saluta mi riempie di gioia. In ognuno di noi c’è Dio, c’è la bellezza.

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365strangers | Maggio 2015 4

Lei è Maria. Accetta, ma è minorenne. Dopo 5 minuti passa la mamma, problema risolto. Ha uno stile nordico, jeans a vita alta, camicia rosa, stivaletti marroni. Mentre la guardo tutto è rosa e puro. Tutto sembra così com’è. La immagino ad Amburgo, Anversa, Bruxelles. È con un amico e passiamo insieme una piacevole ora. Mi racconta che al momento sogna di iscriversi allo IED, ma è presto per decidere. Ha un tatuaggio sul polso: è il logo del suo cantante preferito. È così che scopriamo che le nostre strade si erano già sfiorate qualche mese fa. A quel concerto di Stromae a Milano ci siamo andati tutti e due. È stato particolare scoprirlo. Me ne vado e contatto una strana sensazione, che somiglia a un senso di responsabilità. Alla loro età spesso mi chiedevo: chissà come sarò a 30 anni. Non so se se lo chiedano anche loro, ma spero di essere stato un buon esempio.

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365strangers | Maggio 2015 5

Lui è Federico. Lo noto tra i palazzi di Milano; il suo stile mi ricorda il country, ed è comunque perfettamente in armonia con ciò che lo circonda. Gli manca giusto la spiga di grano. Milano ti permette anche questo. Puoi scegliere il tuo modo di vestire senza sentirti egocentrico o fuori luogo. Nelle realtà provinciali non è così. Ha lasciato il Chianti per trasferirsi a Firenze, e da Firenze è finito a Milano, dov’è responsabile di due negozi d’abbigliamento in Brera. La sensazione con lui è di profonda pace e serenità. Glielo faccio notare e sorridendo mi dice che non è sempre stato così. Una volta ero nervoso, sempre agitato. Nella vita è necessario guardare bene le proprie sofferenze per poter vivere pienamente in contatto con se stessi.

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365strangers | Maggio 2015 6

Lui è Giuseppe. Camminava con un collega, entrambi vestiti completamente di bianco. O sono gelatai o fisioterapisti. Osteopati. Stanco degli umani, si è specializzato nel trattamento degli animali. Una volta ho sbloccato una capra con il torcicollo, una poiana con trauma fasciale. Gira l’Italia e l’Europa, sono in 5 a saperlo fare. Vive nel Salento in un Trullo, contornato da campane tibetane e musiche terapeutiche. Mentre me lo dice lo immagino lì; il suo sguardo mi suggerisce che dev’essere un posto speciale. Salutandolo mi siedo sulla panchina; non voglio muovermi e interrompere quell’atmosfera distensiva. Fai Grounding. Sono sempre in Grounding io.

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365strangers | Maggio 2015 7

Lei è Marina. Ho visto da poco un film, Diaz, e sono ancora pieno di dolore e rabbia per quello che è successo in quella scuola. Cerco qualcuno che somigli a chi era là, in quei giorni di disumana e ignorante violenza. E incontro lei, che per me è perfetta. Vive a Genova da 4 anni ma è di Barcellona. Bartselona, come dicono loro. Quando me lo dice finisco là. Nell’incontro mi colpiscono i suoi occhi stanchi, ma anche il suo modo di camminare, morbido e danzante. Come non avesse ossa. Sta organizzando un festival di musica reggae e la sensazione è che quel mood abiti il suo corpo da sempre. Mentre mi allontano sono di nuovo là, nella calda atmosfera spagnola che mi ricorderà per sempre il piacere e la malinconia delle vacanze della mia infanzia.
Questo incontro mi riporta a tutti quelli che soffrono solo perché dicono no ai tentativi di omologazione, per quelli che si permettono di essere loro stessi, e non si arrendono. Per quelli che provano a tracciare il proprio percorso, rifiutando di seguire strade già esplorate. Nella purezza e nel dialogo.

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365strangers | Maggio 2015 8

Lei è Francesca. Sta attraversando un ponte insieme ad altre due ragazze. Una la conosco, le altre due no. Scelgo lei perché mi sorride più pienamente. Lavora come maestra negli asili, ha un nipote di 13 anni ed è ossessionata dal numero 4. Me lo trovo ovunque. Non credo di aiutarla dicendole che è la stranger numero 144. Ci lasciamo salutandoci 5 volte.

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365strangers | Maggio 2015 9

Lei è Alexandra. Mi colpisce da lontano, mentre sono al telefono. Decido di interrompere la telefonata. Ha una corporeità decisa ma allo stesso tempo leggera e morbida. Mi avvicino e noto che ha un occhio con striature gialle. Molto gialle. È ungherese, lavora come fisioterapista soprattutto con anziani. A volte vorrei cambiare, sai…di loro ci si affeziona…sono nonni. Mentre me lo dice arrossisce e i suoi occhi si fanno più dolci. L’imbarazzo sovraespone le zone più in vista, mi colpisce sempre questo fenomeno. Credo sia poetico. Ha una collana arancione al collo, il ciondolo è nascosto. Me l’ha data una donna indiana tempo fa, maestra di un percorso yoga definito strada del benessere. 

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365strangers | Maggio 2015 10

Lui è Guido. Ho preso 4 no oggi, record. Uno brucia ancora. Poi vedo lui, che con passo tranquillo spinge il passeggino del nipote. Ha una folta chioma di dread grigi. Un nonno coi dread. E chi l’ha mai visto? Quando gli chiedo perché, mi risponde con un sorriso birichino così non li devo curare. Ma la sensazione è che ci sia qualcosa di più. Ci incontriamo nella tranquillità del suo tono di voce, basso e accogliente. Oggi gli ho insegnato a scendere le scale con il sedere. Orgoglio e dolcezza ammorbidiscono il suo viso, mentre intinge il ciuccio nella bustina dello zucchero di canna. Dai, guarda cosa ti dà il nonno…non ci vede nessuno.

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365strangers | Maggio 2015 11

Lui è Davide. Gli passo accanto ma lo vedo da distante. Rimango ipnotizzato dal roteare delle clavi. È un giocoliere. Mi riprendo dopo qualche secondo accorgendomi del sorriso che è stampato sulla mia faccia. Ha iniziato da bambino come trampoliere, ora sta imparando a suonare il violoncello. Ha un viso e uno spirito dolci, i suoi occhi non smettono di sorridere. Anche mentre beviamo il caffè o discute con alcuni pakistani che gli hanno chiesto di farsi più in là. Preferisco esibirmi senza creare l’anello intorno a me. Mi piace essere visto ma con delicatezza. È così che l’ho incontrato.

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365strangers | Maggio 2015 12

Lei è Anna. Mi colpisce il modo in cui il viso dolce si fa spazio attraverso lo scuro dei capelli e degli occhi. Mi basta guardarla un attimo per ricordare ogni accessorio e abbigliamento che indossa. Semplice ed essenziale. Orecchini di perla, giubbotto di pelle, jeans, scarpe da ginnastica fucsia, smalto blu, t-shirt bianca. Studia Servizi Sociali, e non posso fare a meno di chiederle l’età. Vedo che è giovanissima, piena di energia e freschezza, ma in qualche modo mi sembra più adulta. Ha 21 anni, un compagno molto più grande con cui ha appena comprato casa. Ah, ecco. Quando avevo 5 anni, mio papà mi ha portata ad un concerto dei Metallica. Poi dei System of a Down. Credo mi abbia insegnato ad amare la buona musica.

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365strangers | Maggio 2015 13

Lui è Giovanni. Cammina in modo veloce e sicuro. Spalle larghe e testa leggermente rialzata. Accetta ed è incuriosito, ma ha solo pochi minuti. Deve rientrare in ufficio, dove lavora con il papà. Ha lasciato la scuola quest’anno; mentre me lo dice l’impressione è che in parte l’abbia accettato, in parte si sia rassegnato all’idea. Ha ben chiaro cosa fare: vuole diventare maestro di snowboard. Sono un tipo free; se sento che l’ambiente in cui sto mi sta stretto non resisto; ho bisogno di cambiare.

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365strangers | Maggio 2015 14

Lei è Ludovica. Mi colpisce il nero dei capelli, della collana e dei vestiti, in contrasto con la luce degli occhi e il chiarore del viso. Si definisce una dark girl, eppure sprigiona luce. È di Milano, ma si è presa un weekend di pausa per stare  a Genova con il suo fidanzato, conosciuto durante un concerto. Erano insieme quando l’ho fermata e sento di averli incontrati un po’ entrambi. Abbiamo passeggiato insieme. Ad un certo punto mi sono accorto che da una via all’altra di Genova, tra una foto e l’altra, non smettevano di tenersi per mano. Belli loro.

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365strangers | Maggio 2015 15

Lui è Alessandro. Ci incrociamo per strada e in qualche modo sento che mi dirà sì. Forse per il modo di camminare, dolce e gentile. Studia Ingegneria e preferisce lavorare individualmente o in coppia piuttosto che in gruppo. Con lui ho l’impressione di conoscerlo da tempo, mi sento a mio agio e in sintonia. Me ne vado di buon umore, con gli occhi che sorridono. Se penso a casa, penso al Brasile, e poi alla Sardegna, la mia terra. Là ti fanno sentire subito accolto e ben voluto. E io, mentre scrivo, mi accorgo che è un po’ come mi sono sentito con lui. Grazie!

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365strangers | Maggio 2015 16

Lei è Gaby. È con il marito e il figlio. Stanno pranzando nella baita del monte più alto del paese. Mi colpiscono i capelli bianchi e soffici come la neve, e la maglia a righe rosse e bianche. Where is Wally? È tedesca, non parla inglese ed è la decima volta che visita l’Italia. Oggi è qui per accompagnare il figlio ad una gara ciclistica di 24 ore. È stato lui a farci da traduttore. Non abbiamo solo Monaco e Berlino. Credo che a voi italiani possa piacere particolarmente Colonia. È meravigliosa. Me lo dicono in coro lei, il figlio e il marito. Erano in clima vacanza, ed è stato piacevole far parte di quell’atmosfera per alcuni minuti.

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365strangers | Maggio 2015 17

Lei è Alessia. La incontro dopo due ore passate per strada. Mentre glielo chiedo spero con tutto me stesso che accetti: è davvero l’unica persona ad avermi colpito oggi. E mi dice di sì. Mi colpiscono gli occhi e il viso, rotondi e puri. L’immagine che mi arriva è quella di una professionista in ambito giuridico o notarile, affidabile e preparata. Scopro che è impegnata politicamente e che lavora in ambito amministrativo, ma sogna qualcos’altro. Ha un compagno in campagna elettorale che la aspetta al di là della strada, stanno andando all’inaugurazione del bar di un’amica. 

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365strangers | Maggio 2015 18

Lei è Neyvi. In Spagna, usiamo dire Si algo bueno te pasa, viaja para celebrar. Si algo malo te pasa, viaja para olvidar. Pero si no te pasa nada, viaja para que te suceda cualquier cosa. E così l’altro ieri ha deciso di partire da Madrid per venire a trovare un’amica. Ha 31 anni, è avvocato libero professionista, con 3 dipendenti. Collabora come consulente con la televisione di Madrid. E non smette di sorridere. Durante l’incontro vengo coinvolto dalla sua energia, che sa di Sudamerica e anche di Europa, e dal dolce suono del suo accento spagnolo. …Quando qualcosa non va, dai le spalle al mare, corri e tuffati: se lo fai per sette volte, dicono scacci via i brutti pensieri. Non si è buttata in acqua, ma la sensazione è che in quel momento fosse davvero spensierata. Chapéau.

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365strangers | Maggio 2015 19

Lui è Jacopo. Passeggia con un grosso e stanco cane. Ottone. Mi colpisce l’aspetto, se mi immagino con una decina di anni in più non mi vedo molto diverso. È appena tornato dalla Cina, da Shangai, dove ha vissuto e lavorato per 15 anni. E a guardarlo bene, quando ride, gli occhi si fanno piccoli e a mandorla. È stata una fuga, 15 anni fa, ho lasciato Savona, non ne potevo più. Ho preso da Shangai ciò che mi serviva, ma ora non fa più per me. Volevo imparare a vivere in una metropoli da 25 milioni di abitanti..sai, lì ti svegli al mattino, esci col cane e rischi di perderti, di tornare a casa il giorno dopo e non ricordarti più cosa è successo nel frattempo. Lavora nell’import-export, ama l’arte, il mare, la barca a vela, l’interior design. La sensazione con lui è che si trovi di fronte ad un momento importante della propria vita, e che non voglia affrontarlo da solo. Sono in un momento così, ho bisogno di un po’ di chiarezza nella mia vita e di maggiore selettività. È anche per questo che sono tornato.

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365strangers | Maggio 2015 20

Lui è Giacomo. È il terzo tatuatore che incontro in 4 mesi. Qualcosa mi dice che ne incontrerò altri. Non era del tutto deciso a dirmi di sì, ma lo sguardo di un amico l’ha aiutato a decidere. L’ho fatto per la creatività. Viveva a Milano, faceva l’Art Director, ma 11 anni fa ha lasciato tutto per trasferirsi in Liguria, con la moglie. Ho realizzato il mio sogno a 38 anni. Se vuoi realizzare i tuoi sogni devi essere determinato e partire subito. Ama la parte di studio e personalizzazione del tatuaggio…vorrei che il tatuaggio fosse un’emozione. Ha un concetto che lo guida: less is more, preferisco l’essenzialità alle sovrastrutture, ciò che conta è semplice e lineare. Nei tatuaggi e nella vita.

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365strangers | Maggio 2015 21

Lui è Don Simone. Lo incrocio di fronte alla Cattedrale di Albenga. Mi colpiscono lo sguardo pulito e il colletto romano che indossa. È un prete, l’idea di fotografarlo mi accende subito. Mi racconta di Albenga, delle sue torri medievali, del fatto che ne sono rimaste intatte tre. Quella della Chiesa, del Vescovato e del Municipio. Le altre sono crollate, insieme alle famiglie che le possedevano. Incontro un uomo spiritoso, allegro e gentile, disponibile al dialogo e alla condivisione. Credo che le persone facilmente possano provare affetto nei suoi confronti. Mentre scrivo provo questa sensazione. È stato un incontro prezioso, rimango colpito dall’esperienza, per la prima volta nella mia vita ho visto l’Uomo che sostiene e sta dietro al ruolo che ricopre.

10 | 130

365strangers | Maggio 2015 22

Lui è Jesus. Si aggira per le strade di Torino da alcuni giorni. Ogni giorno incontra lo sguardo di sconosciuti e mantiene il contatto. Se distogli lo sguardo, per poi ritornare una volta ripreso coraggio, ti accorgi che i suoi occhi sono ancora lì ad aspettarti. Così, per tre volte. E se vogliono, vengono da me. Lo faccio per entrare in contatto con le persone, la gente non lo fa più. Abbiamo lo stesso obiettivo, ma due strumenti diversi: io la macchina fotografica, lui l’iconografia di Jesus. Mi allontano commosso e soddisfatto, certo di aver conosciuto e riconosciuto in un estraneo qualcuno e qualcosa di molto familiare. Non sono solo.

9 | 129

365strangers | Maggio 2015 23

Lei è Ginevra Gaia. Un ragazzo che era con lei scherzando dice l’hai notata per come fendeva l’aria. Anche. Studia Filosofia, scrive e crede sia questa la sua strada. Al momento sono a Torino, ma negli ultimi mesi ho viaggiato molto, ospite di amici, in giro per l’Italia. L’impressione è di aver incontrato una ragazza che ha molto da dire, alla ricerca di qualcosa. Una ragazza che difficilmente si accontenta. Il suo aspetto e la sua energia mi portano all’Arte, alla Musica, alla Pittura. Con lei, oltre che da una bellezza ispiratrice e per certi aspetti artistica, rimango colpito dallo sguardo malinconico e dolorante che si rivela negli scatti. Qualcuno ha detto che la bellezza per essere tale deve ferire. Oggi me ne vado squarciato.

8 | 128

365strangers | Maggio 2015 24

Lei è Giulia. Mi colpisce il suo sguardo intenso, quando lo incrocio. Ha un radar, che le permette di notare a distanza piccioni e volatili che sono sulla sua strada.  Di solito le persone accanto a me vengono colpite dalla mia reazione, ma dopo alcuni metri capiscono. Ne è terrorizzata. Eppure ha un fidanzato che vola, fa il paracadutista e lei, a guardarla bene, sembra una fata.

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365strangers | Maggio 2015 25

Lui è Tommaso. Lo noto mentre aspetta qualcuno appoggiato a una porta. Accetta, ma sento che non è del tutto convinto. Al di là dell’aspetto, mi colpisce proprio la sua diffidenza. Non sento ansia o paura in quella diffidenza, ma una matura cautela che gli permette di verificare se ciò che ha di fronte è buono oppure no. Ha 18 anni, studia al Liceo Linguistico e se pensa all’Università si immagina studente di Medicina.

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365strangers | Maggio 2015 26

Lui è Luigi. Accompagna le parole con un movimento delle braccia quasi continuo, come se stesse danzando. Ha scelto di essere Buddhista, perché rispetto ad altre religioni è quella più ancorata alla realtà delle cose. A volte mi perdo cercando di capire cosa ci fosse in origine. Qualcuno dice il niente, ma il niente cos’è? Se lo immagino smette di essere niente e diventa qualcosa.  Incontro di filosofia danzante.

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365strangers | Maggio 2015 27

Lui è Mido. Mi colpiscono la corporeità e il viso, spigolosi. Ogni forma lascia spazio all’altra attraverso angoli. Scherza e sorride per tutto l’incontro. Il suo passo è spedito e più che una passeggiata la nostra sembra una marcia. Quando glielo dico, sorride e senza rallentare mi racconta che anche da bambino era così. Ha lasciato l’Egitto e in Italia lavora come cameriere.

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365strangers | Maggio 2015 28

Lei è Andrea. La noto perché ha un’aria adulta, sicura, sospesa in un viso da adolescente. Mi racconta di avere quasi vent’anni e un figlio di 8 mesi. Non me lo dice subito, ma verso la fine dell’incontro. E capisco le ragioni di quel suo dover apparire più grande di quanto sia.

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365strangers | Maggio 2015 29

Lui è Yhoppe. Mi colpisce perché potrebbe essere il fratello della stranger di ieri. I colori sono molto simili. Vive a Stoccolma, si trovava a Carcare con la squadra di calcio che allena per partecipare a un torneo internazionale. L’incontro è veloce, sta andando via e non può fermarsi. Ma per un attimo, quando pronuncia Stoccolma, finisco là, nel parco Skansen, nel gelido e pulito calore di quella splendida città.

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365strangers | Maggio 2015 30

Lei è Ana. La noto mentre entra in una libreria. È slovena, vive a Vienna, con suo marito, conosciuto sette anni fa lungo la strada per Santiago di Compostela. È questione di tempo, e partirò anche io. Mi colpiscono i suoi colori freschi e vivaci; era l’unica a non essere grigia e scura in mezzo a centinaia di persone. Quando le chiedo che lavoro fa, mi racconta di aver cercato per anni la propria strada, la propria missione. Oggi so perché sono qui, conosco la mia missione. Rendere migliore la vita degli anziani. Sai, gli anziani sono giovani persone in corpi vecchi. È nata a giugno come me, quando lo scopre sorride, e mi dice: now I understand. E mi sento compreso.

1 | 121

365strangers | Maggio 2015 31

Lei è Marta. Cercava informazioni su come passare il pomeriggio a Calizzano. Mi offro come guida turistica, e in cambio ottengo un incontro e uno scatto. È commercialista, ma prima di tutto donna, mamma, e moglie. È chiaro per me mentre ascolta le parole del marito e osserva le sue bimbe giocare con un sasso in mezzo alla strada. Ha uno sguardo amorevole e presente. La sensazione nell’incontro è che sia una donna abituata a lasciare spazio a ciò che la circonda senza però dimenticarsi di sé.

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