Lorenzo Naia, alias La Tata Maschio, mi contatta intorno a Febbraio. Il suo obiettivo era quello di integrare il suo feed Instagram con alcuni ritratti. Ho bisogno di apparire un po’ di più, e in un certo modo, mi dice.
Con un certo modo intendeva la necessità di raccontare attraverso fotografie e parole stati d’animo, riflessioni ed esplorazioni specifiche, soprattutto intorno alla relazione Uomo-Natura-Fiori-Cultura-Stereotipi. O giù di lì.
Conosco Lorenzo da una delle precedenti edizioni della Milano Design Week. Ci siamo incontrati nella terrazza piena di sole di un appartamento allestito per presentare soluzioni di design per l’infanzia. Quando incontro qualcuno per la prima volta, quella che si definisce prima impressione mi resta impressa sulla pelle, sempre. Ma nella prima impressione c’è un po’ di tutto: come sto io, come stai tu, e come sta l’ambiente. Così ricordo bene il sole, i colori, Milano ad Aprile, la mia allegria, i suoi modi, gentili e delicati, ma anche la disponibilità e serietà con i quali approccia alle situazioni.
Nella pagina About del suo sito, si descrive così:
Dopo una vita da tata, oggi continuo a prendermi cura delle persone, ma attraverso le parole: scrivo libri per bambini e ragazzi e realizzo progetti creativi a tutto tondo per realtà family friendly.
Tempo fa, in un post su Facebook, io invece ho usato queste parole.
Quest’uomo semina con unica, misurata e minuziosa precisione parole cariche di significati.
Mentre scrivo, recupero le sensazioni vissute con lui prima, durante e dopo lo shooting. E in un attimo mi accorgo che la precisione è una tendenza che lo attraversa. Sa procedere passo dopo passo con attenzione e cura, verso ciò che per lui è importante. Che si tratti della sua lotta contro gli stereotipi, della passeggiata verso il lago di Avigliana, dei vocali su whatsapp, del caffé condiviso al bar, della revisione del mio sito, la dinamica è la stessa.
E di fronte a questo delicato, calibrato e preciso movimento, mi accorgo di lui, dei suoi modi e lo incontro.
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